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Note per un collasso mentale - Spazio Tertulliano. A cura di Dejanira Bada. ArsLife.com. Dicembre 2011

Note per un collasso mentale - Spazio Tertulliano.

A cura di Dejanira BAda. ArsLife.com. Dicembre 2011

 

“Nelle menti più forti i contenuti concettuali si collegano alla profondità del sesso”. Inizia così - con una frase a dir poco eloquente del mitico Burroughs - lo spettacolo "Note per un collasso mentale" diretto e ideato da Giuseppe Isgrò e liberamente tratto ed ispirato dall’opera di J.G. Ballard “La mostra delle atrocità”. Un libro più che mai attuale e che tratta temi importanti e forti come il sesso, il porno, la follia, il mito, la guerra, la malattia, la ferita, la scienza, la morte. Un palco spoglio, minimalista. Due attori degni di nota, Francesca Frigoli e Andrea Barettoni, che sono riusciti ad interpretare uno spettacolo non facile e adatto a persone dalla mentalità aperta. In sottofondo solo la chitarra di Alessandra Novaga, un flauto traverso suonato dalla Frigoli e l'organetto di Barettoni. E poi tanta elettronica, computer, amplificatori, microfoni e uno schermo sul quale venivano proiettate immagini alquanto pornografiche e non solo. Un recital intenso e pregno di significati che concede alla mente una quantità di stimoli e spunti di riflessione incredibili. Una performance artistica di un'ora, ma a dir poco intensa. I corpi dei due attori sono stati usati come vero strumento di comunicazione e azione. Le voci per raccontare e narrare un materiale letterario di cui fare tesoro ancora oggi. "Note per un collasso mentale" (il titolo è già esplicito di per sé) è uno spettacolo che permette allo spettatore di affrontare le sue paure più grandi, compiendo un viaggio all'interno del proprio inconscio. La follia e il sesso qui la fanno da padrone. Contro ogni ipocrisia, in una società intrisa di volgarità e pseudo normalità. Tutto può essere l'esatto contrario di tutto. Ogni concetto può essere ribaltato. L'arte regna sovrana così come la pazzia. Una mostra di atrocità del nuovo millennio e del secolo appena trascorso. Un mondo che visto da vicino desta sconforto. Una civiltà allo sbando che invece che evolversi (come stupidamente crediamo) sta regrendendo sempre di più, riportandoci ad una condizione primordiale. Perchè l'uomo sembra avvicinarsi sempre di più alla figura dell'animale invece che progredire. L'istinto, troppo spesso, sorpassa la ragione e il cazzo diventa l'organo umano a cui fare riferimento in assoluto. Lo Spazio Tertulliano è un centro culturale che sta ritrovando le sue radici teatrali. Un punto di riferimento da non perdere di vista nel panorama della cultura milanese. Giuseppe Isgrò ci ha stupito per la sua audacia. Avere il coraggio di rischiare e di proporre uno spettacolo del genere merita riconoscimento, non c'è dubbio.

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